Anche le donne possono essere dunque interessate dall’alopecia androgenica causa nel sesso femminile di un diradamento dei capelli nella zona della nuca (diversamente da quanto accade nel sesso opposto in cui a cadere sono i capelli posizionati sulle tempie).

Per poter curare e trattare la calvizie in modo efficace è opportuno prima di tutto conoscere, per quanto possibile, i fattori che l’hanno scatenata. Un esempio è la cura della alopecia di tipo telogenica che, causata da una risposta del nostro corpo a fattori ambientali stressanti, una volta rimossi tali fattori tende a regredire fino a scomparire del tutto.

Un altro discorso va fatto per l’alopecia androgenica dove i risultati sono assai diversi rispetto all’alopecia precedentemente vista, poiché essa non è un processo reversibile. Vi sono differenze sostanziali di trattamento anche fra  la tipologia maschile e quella femminile. Infatti mentre negli uomini è consigliato l’utilizzo di alcuni farmaci come per esempio minoxidil (da applicare localmente) e la finasteride con esiti limitati e dubbi (che variano comunque da caso a caso) nella calvizie femminile è consigliata una terapia che prevede la somministrazione dell’antiandrogeno spironolattone, del ciproterone o della pillola anticoncezionale.

Per rendere meno aggressivi questi farmaci è possibile sciogliere alcuni dei loro principi attivi in lozioni appositamente create che andranno poi frizionate direttamente sul cuoio capelluto da trattare. Ciò può essere fatto per esempio con l’estrone solfato (non utilizzabile dagli uomini perché considerato troppo pericoloso) o dei bloccanti della 5-alfa-reduttas (come l’Alfatradiol che risulta pericoloso per le donne fertili).

Come abbiamo precedentemente visto nell’alopecia è il follicolo ad atrofizzarsi impedendo così al capello di nutrirsi e determinandone prima l’assottigliamento e poi la caduta. Si tratta di un processo che avviene nel tempo, prima si riesce ad intercettare tale cambiamento del follicolo e a contenerlo e maggiori saranno le probabilità di fermare il processo che conduce alla calvizie.

Tuttavia se i primi sintomi di alopecia androgenica cominciano in età adolescenziale, allora le possibilità di invertire tale condizione risultano minimi.

Se la cura farmacologica risulta una soluzione limitata o impraticabile vi sono altre prassi a cui ricorrere per contrastare la calvizie fra cui pratiche per rendere più folta la capigliatura oppure l’autotrapianto di capelli che consiste nel prelievo dei propri bulbi piliferi che verranno poi trapiantati nelle zone vuote.